Conte ritrova la sua creatura: tre schiaffi all’Inter e il Napoli torna a cantare
Il Napoli torna a cantare, insieme al Maradona. Dopo la disastrosa trasferta europea in casa del PSV — un 6-2 più tennistico che calcistico — gli azzurri avevano bisogno di una reazione. E di una reazione decisa. Perdere anche il big match contro l’Inter avrebbe solo aggravato la situazione, permettendo al Milan di allungare e alimentando le ambizioni delle inseguitrici, soprattutto dei nerazzurri, che avrebbero potuto sbancare il San Paolo.
Ma Conte ha ritrovato la sua creatura. Il tecnico salentino ha saputo trasmettere rabbia, intensità e adrenalina, persino discutendo animatamente con Lautaro, segno di un coinvolgimento totale. Si è adeguato con saggezza alle esigenze della partita, almeno fino all’uscita forzata di De Bruyne, gestendo con equilibrio ogni fase del gioco.
Determinante la novità tattica di McTominay, schierato nel suo vero ruolo di interno, praticamente incollato a Barella. Una mossa che ha aggiunto dinamismo, aggressività e persino un gol straordinario, simbolo del nuovo spirito del Napoli.
Conte ha “preso i riferimenti” sugli uomini di Chivu, correggendo in corsa e restituendo identità e fiducia a un gruppo che sembrava smarrito.
Il Maradona esplode, il Napoli canta di nuovo: Conte è tornato, e con lui la sua creatura.
